Intervento del presidente dell’Istituto per l’Analisi delle Politiche Pubbliche sulla rivista Formiche
Roma – “Se si coglie l’impulso verso lo “smart working” provocato dalla presente pandemia per procedere ad una profonda trasformazione dei processi produttivi e dell’organizzazione del lavoro basata sulle tecnologie digitali, allora veramente può cambiare in positivo la qualità del lavoro e cambia sicuramente il sistema delle professioni e delle competenze richieste ai lavoratori”.
È quanto ha scritto in un intervento pubblicato sulla rivista Formiche il presidente dell’Inapp, Istituto Nazionale per l’Analisi delle Politiche Pubbliche, il prof. Sebastiano Fadda. “Infatti tutti i lavori verranno di fatto impregnati pienamente dalle tecnologie informatiche e a tutti i lavoratori verrà richiesto un elevato livello di capacità cognitive e di padronanza delle tecnologie digitali – ha scritto Fadda – In questo scenario, mentre alle imprese si chiede un grande impegno nella trasformazione dei processi produttivi e dell’organizzazione del lavoro, i sistemi formativi tutti si trovano davanti alla sfida di individuare i nuovi fabbisogni professionali e formativie di rispondere a questi in maniera adeguata”.
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