19 Aprile 2024

Zarabazà

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Aspetti di vita degli over 75 Condizioni di salute, vicinanza ai figli, disponibilità di spazi esterni all’abitazione, cani in casa

OLTRE 7 MILIONI GLI ANZIANI DI 75 ANNI E PIÙ   Sono 7.058.755 gli anziani con 75 anni e più che risiedono in Italia, l’11,7% del totale della popolazione. Il 60% è composto da donne.       ANZIANI SEMPRE PIU’ IN COPPIA     Il 29% delle donne vive da sola. Capovolta la situazione degli uomini, il 21,7% vive solo e il 68% in coppia. Tuttavia  la distanza si è ridotta nel tempo.     4 ANZIANI SU 10 CON TRE O PIÚ MALATTIE CRONICHE   Le donne anziane stanno peggio degli uomini. Il 24,7% ha gravi limitazioni nelle attività quotidiane e il 48,1% ha tre o più malattie croniche (contro il 18% e il 33,7% degli uomini).
PIÙ DELLA METÀ DEGLI ANZIANI VIVE ENTRO UN KM DAI FIGLI     Tra le persone di 75 anni e più il 51% vive a una distanza di non oltre un Km dal figlio più vicino e il 20% ci vive insieme. L’8,9% non ha figli e vive solo e lo 0,9% ha figli lontani all’estero.   GIARDINO PRIVATO, TERRAZZO O BALCONE PER IL 90% DEGLI ANZIANI   Il 40,9% della popolazione di 75 anni e più vive in un’abitazione con giardino privato, il 79,8% dichiara di avere un terrazzo o un balcone. In totale il 90% degli anziani può contare su almeno uno spazio esterno.   UN CANE IN CASA PER UNA FAMIGLIA DI ANZIANI SU 10     Il 12,1% delle famiglie composte esclusivamente da persone di 75 anni e più ha uno o più cani (443 mila famiglie). La percentuale sale se in famiglia ci sono più anziani (15,5% contro 11% dei single).

L’invecchiamento e le condizioni di salute ad esso collegate rendono le persone anziane più vulnerabili nel periodo di emergenza legata alla diffusione del COVID-19. Per avere un quadro generale della popolazione anziana in tale contesto sono state considerate le caratteristiche demografiche, sociali e di salute delle persone di 75 anni e più.

Oltre 7 milioni le persone di 75 anni e più    

I residenti in Italia che al 1° gennaio 2019 hanno compiuto i 75 anni di età sono oltre 7 milioni (7.058.755), l’11,7% del totale della popolazione, donne nel 60% dei casi. Sono oltre 4 milioni e 300 mila (4.330.074) ad aver raggiunto e superato gli 80 anni, 774,5 mila (774.528) ad aver compiuto 90 anni: l’incidenza della popolazione femminile, notoriamente più longeva degli uomini, aumenta di 10 punti percentuali tra gli ottantenni e i novantenni, passando rispettivamente dal 63% al 73%.

Sono invece 14.456 le persone residenti in Italia che al 1° gennaio 2019 hanno compiuto i 100 anni di età, donne nell’84% dei casi. Tra i centenari si contano ben 1.112 semi-super centenari, ovvero persone che hanno spento almeno 105 candeline, fra le quali la quota di donne sale all’87%.

La piramide delle età al 1° gennaio 2019 mostra chiaramente la struttura per età molto anziana della popolazione residente in Italia: per 100 giovani tra 0 e 14 anni ci sono 173 persone con 65 anni e più.

FIGURA 1. PIRAMIDE DELLE ETÀ DELLA POPOLAZIONE RESIDENTE AL 1° GENNAIO. Anno 2019. Valori percentuali

Fonte: Istat, Popolazione residente per sesso, anno di nascita e stato civile

In coppia sette uomini su 10, le donne tre su 10

Nel 2019 vive in coppia il 44,5% degli anziani di 75 anni e più. Tale situazione caratterizza maggiormente gli uomini, il 67,8% dei quali vive in coppia (rispetto al 29% delle donne). Tuttavia, tale distanza si è andata riducendo nel tempo: infatti la quota di donne anziane che vivono in coppia è aumentata di circa 8 punti percentuali negli ultimi venti anni (era il 20,9 % nel 1998). La quota di quanti vivono in coppia scende al 36,4% tra le persone di 80 anni e più.

Le donne vivono più frequentemente da sole (49,2% contro il 21,7% di uomini), soprattutto le ultraottantenni (55,4% contro un quarto degli uomini).

La quota di persone di 75 anni e più che vivono sole è più alta tra coloro che abitano nelle aree metropolitane (54,1% per le donne e 27,6% per gli uomini).

Nel Mezzogiorno più della metà degli anziani con più malattie croniche

Il 42,3% delle persone di 75 anni e più è multicronico, cioè soffre di tre o più patologie croniche. Tale quota è più elevata per chi vive nel Mezzogiorno (52% rispetto al 36,3% nel Nord e al 42,7% nel Centro) e tra le donne (48,1% rispetto al 33,7% tra gli uomini), raggiunge il 47% tra le persone di 80 anni e più (rispetto al 35,6% delle persone di 75-79 anni).

La quota di anziani che, a causa di problemi di salute, dichiarano di avere gravi limitazioni nelle attività che le persone generalmente svolgono [1], è pari al 22% (18% tra gli uomini e 24,7% tra le donne) per salire al 27,7% tra gli ultraottantenni (22,9% tra i maschi e 29,8% tra le femmine).

A non avere alcuna limitazione nelle attività della vita quotidiana sono comunque il 41,4% degli uomini e il 31,2% delle donne ma le differenze territoriali e sociali sono particolarmente rilevanti. Infatti, la quota di anziani senza limitazioni è maggiore tra le persone con almeno il diploma (46,5% tra gli uomini e 38,5% tra le donne) e tra gli anziani residenti al Nord (44,6% tra gli uomini e 35,6% tra le donne), mentre diminuisce tra chi possiede al massimo la licenza elementare (37,9% tra gli uomini e 27,8% tra le donne) e tra chi risiede nelle regioni del Mezzogiorno (36,8% tra gli uomini e 24,1% tra le donne).

FIGURA 2. PERSONE DI 75 ANNI E PIÙ CHE NON HANNO LIMITAZIONI NELLE ATTIVITÀ PER GENERE, TITOLO DI STUDIO E RIPARTIZIONE GEOGRAFICA. Anno 2019. Valori percentuali

Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

Anziani a poca distanza da figli e nipoti

Il nostro è un paese con forti legami intergenerazionali e se le famiglie sono diventate sempre più strette e lunghe e gli anziani vivono sempre più spesso soli, ciò non vuol dire che essi si trovino in una situazione di isolamento sociale.

In Italia il 60% degli anziani abita nello stesso comune del figlio. In particolare il 20,9% vive con i figli, il 15,1% nello stesso caseggiato e il 25,8% entro 1 km. Solo lo 0,9% ha figli lontani all’estero, il 5% a più di 50 km. Gli anziani che vivono soli e non hanno figli sono l’8,9%. Tra quelli che vivono da soli e hanno figli, il 56,4% è abituato a vedere i figli giornalmente, più le donne che gli uomini (60,5% contro 43,4%).

Fra le persone di 75 e più che vivono da sole, due su tre hanno almeno un nipote. Abitando nello stesso comune, per il 74,0% di questi anziani la distanza abitativa con il nipote più vicino è decisamente contenuta e nel 40% dei casi i contatti sono settimanali.

FIGURA 3. PERSONE DI 75 ANNI E PIÙ CHE VIVONO SOLE E HANNO FIGLI/NIPOTI NON COABITANTI, PER DISTANZA ABITATIVA DAL FIGLIO/NIPOTE CHE ABITA PIÚ VICINO E FREQUENZA DELLE VISITE. Anno 2016. Valori percentuali

a) Per 100 persone di 75 anni e più che hanno solo figli/nipoti non coabitanti

Fonte: Istat, Famiglie, soggetti sociali e ciclo di vita

Quattro anziani su 10 vivono in una casa con un giardino privato

Nel 2019 il 40,9% della popolazione di 75 anni e più vive in un’abitazione con giardino privato e il 79,8% dichiara di avere un’abitazione dotata di terrazzo o balcone. Nel complesso il 90% della popolazione anziana dispone di almeno uno di questi spazi esterni.

La quota di anziani che vivono in un’abitazione con giardino privato è più alta nel Nord-est (58,4%), in particolare in Veneto (64,9%) e Friuli-Venezia Giulia (69,4%) e decisamente più contenuta nel Mezzogiorno (29,2%), con Sicilia a Sardegna che presentano situazioni molto diverse (rispettivamente 15,8% e 56%).

Il vantaggio di poter fruire di un giardino privato dipende anche dalla dimensione del comune: gli anziani che ne dispongono sono infatti oltre il 58% nei comuni fino a 10mila abitanti e solo l’11,2% nei comuni centro di un’area metropolitana.

Ad avere un terrazzo o balcone in casa sono soprattutto gli anziani residenti nel Nord-ovest (oltre l’89% in Piemonte e Valle d’Aosta) e in Sicilia (89,6%). I valori più bassi si riscontrano in Sardegna (69,4%) e nel Veneto (65,7%). La disponibilità di questi spazi varia, inoltre, da oltre l’83% nei comuni centro e periferia dell’area metropolitana al 75% dei comuni tra 2.001 e 10mila abitanti.

In un caso su dieci (9,9%) la popolazione anziana non può contare su spazi esterni. Questa situazione è lievemente più diffusa nelle regioni del Centro (12%) e del Sud (13%).

L’1,8% delle persone di 75 anni e più si trova in una condizione di grave deprivazione abitativa, un valore più basso rispetto al 5% della popolazione totale. Si tratta di anziani che vivono in un’abitazione sovraffollata e che presenta almeno un problema (problemi strutturali o abitazione priva di bagno/doccia o problemi di luminosità).

FIGURA 4. PERSONE DI 75 ANNI E PIÙ PER DISPONIBILITÀ DI TERRAZZO, BALCONE O GIARDINO PRIVATO NELL’ABITAZIONE IN CUI VIVONO E DIMENSIONE DEL COMUNE. Anno 2019. Valori percentuali

Fonte: Istat, Indagine Aspetti della vita quotidiana

Un cane in casa per una famiglia di anziani di 75 anni e più su 10

Il 12,1% delle famiglie di soli anziani di 75 anni e più ha uno o più cani (443 mila famiglie). La quota è più alta (15,5%) se la famiglia è composta da una coppia (con o senza figli) o da fratelli o amici che vivono insieme, più bassa se gli anziani vivono da soli (11%).

Sono soprattutto le famiglie di soli anziani residenti in comuni piccoli o medi (meno di 50mila abitanti) ad avere un cane (16,1%). La quota si riduce se le famiglie risiedono nei grandi comuni (più di 50mila abitanti) o in quelli centro e periferia di aree metropolitane (7,1%).

Glossario

Abitazione sovraffollata: in accordo con la metodologia correntemente utilizzata da Eurostat, un’abitazione viene considerata sovraffollata quando non ha a disposizione un numero minimo di stanze pari a:

– una stanza per la famiglia;

– una stanza per ogni coppia;

– una stanza per ogni componente di 18 anni e oltre;

– una stanza ogni due componenti dello stesso sesso di età compresa tra i 12 e i 17 anni di età;

– una stanza ogni componente di età compresa tra 12 e 17 anni non incluso nella categoria precedente;

– una stanza ogni due componenti fino a 11 anni di età, indipendentemente dal sesso

Disabilità: La condizione di disabilità è identificata attraverso il quesito che rileva le persone che, a causa di problemi di salute, dichiarano di avere delle limitazioni gravi che durano da almeno 6 mesi nelle attività che le persone abitualmente svolgono (Global Activities Limitations Indicator).

Grave deprivazione abitativa: persone che vivono in abitazioni sovraffollate e che presentano almeno uno tra i seguenti tre problemi: a) problemi strutturali dell’abitazione (soffitti, infissi, ecc.), b) non avere bagno/doccia con acqua corrente; c) problemi di luminosità.

Multicronicità: Si definisce multicronico un individuo che dichiara di essere affetto da tre o più patologie croniche tra le seguenti: diabete; Ipertensione arteriosa; Infarto del miocardio; Angina pectoris o altre malattie del cuore; Bronchite cronica, enfisema, insufficienza respiratoria; Asma bronchiale; Malattie allergiche; Tumore (incluso linfoma o leucemia); Ulcera gastrica o duodenale; Calcolosi del fegato e delle vie biliari; Cirrosi epatica; Calcolosi renale; Artrosi, artrite; Osteoporosi; Disturbi nervosi.

Popolazione residente: persone aventi dimora abituale in un Comune, anche se alla data considerata sono assenti perché temporaneamente presenti in altro Comune o all’estero.

Semi-supercentenari: individui che hanno raggiunto e superato i 105 anni di età.

Nota metodologica


[1] Il quesito Global Activities Limitations Indicator (GALI), predisposto nell’ambito delle statistiche europee sulla disabilità e nel quadro del Progetto European Disability Measurement, rileva le persone che, a causa di problemi di salute, dichiarano di avere delle limitazioni gravi che durano da almeno 6 mesi nelle attività che le persone abitualmente svolgono e consente di individuare la popolazione con disabilità.

Nota metodologica

L’analisi presentata si basa su un approccio multi fonte che, integrando insieme fonti demografiche e indagini campionarie, consente di offrire una lettura del fenomeno che tenga conto di molteplici aspetti.

Le fonti

Le fonti considerate sono 2 demografiche e 4 indagini campionarie, i link sono alle Note metodologiche:

– Popolazione residente per sesso, anno di nascita e stato civile: è una rilevazione annuale attivata a partire dal 1° gennaio 1993 con lo scopo di produrre un set informativo correntemente aggiornato della struttura demografica del Paese che mettesse a disposizione su base annuale dei denominatori utili al calcolo di indicatori statistici riferibili alla popolazione residente,

http://siqual.istat.it/SIQual/visualizza.do?id=0019900&refresh=true&language=IT

– Rilevazione della popolazione supercentenaria: a partire dal 2008 è stata avviata una rilevazione che ha come unità di analisi la popolazione residente di 105 anni e più. L’obiettivo è fornire una contabilità precisa di chiraggiunge una soglia di età particolarmente elevata, verificandone le principali caratteristiche demografiche, https://www.istat.it/it/archivio/232302

– L’indagine Famiglie, soggetti sociali e ciclo di vita: fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 e ha l’obiettivo di produrre informazioni approfondite sui principali aspetti riguardanti le famiglie, le loro strutture e le dinamiche al loro interno, https://www.istat.it/it/archivio/185678.

– L’indagine Aspetti della vita quotidiana: fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 e costituisce la principale fonte statistica sulla struttura familiare e sulle caratteristiche sociali delle famiglie, https://www.istat.it/it/archivio/91926.

– L’indagine Eu-silc: fornisce, usando definizioni e metodi armonizzati, dati comparabili tra Paesi, sia a livello trasversale sia longitudinale, per l’analisi della distribuzione dei redditi, della diseguaglianza e della povertà, della deprivazione, dell’esclusione sociale e della qualità della vita delle famiglie, https://www.istat.it/it/archivio/236432.

– L’indagine I cittadini e il tempo libero: fa parte del sistema integrato di Indagini Multiscopo sulle famiglie avviato nel 1993 e ha l’obiettivo di produrre informazioni approfondite sugli aspetti legati alla fruizione del tempo libero e alla partecipazione nelle attività culturali degli individui e delle famiglie, L’ultima rilevazione è stata condotta nel 2015, https://www.istat.it/it/archivio/5538.