19 Aprile 2024

Zarabazà

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La stagione del palombaro

Note Libro: La percezione che un poeta ha di se stesso e dello spazio che lo circonda è esattamente quella di un palombaro che si ritrova immerso negli abissi, nel suo invadente scafandro, con i piedi in scarponi zavorrati e un pesante elmo di bronzo sulla testa. Ovattato è per entrambi il vociare del mondo esterno, sia che esso si riveli sommerso a migliaia di metri di profondità, sia che si estenda per le pianure sconfinate della terra. Per entrambi risulterà lontano l’agitarsi informe della vita sociale, flebile sarà la loro voce e sfocati diverranno i volti amici e sempre più impercettibile il loro movimento di labbra. Come un palombaro inabissato nei più profondi scenari marini, così il poeta percepirà di se stesso solamente l’ansimo del fiato che gli viene meno, il terrore d’abbandonarsi su un fondale sconosciuto. Atroce è la solitudine degli abissi, come l’esistenza che il poeta conduce sull’arida terra.

Note autore: Camilla nasce a Guastalla, abbracciata dalla nebbia che carezza il territorio padano, cinta dagli infiniti filari di vigneti che corrono lungo le campagne reggiane. La forte passione per la letteratura e in particolare per la composizione poetica l’hanno spinta a comporre la sua prima raccolta di poesie.