25 Aprile 2024

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Smart city: la città che “pensa” al benessere dei propri abitanti

nquinamento, sovrappopolazione, scarsità di risorse: il futuro dei centri urbani sembra piuttosto complicato. La soluzione? Convertire le caotiche metropoli in evolute smart city – città intelligenti, sostenibili e a misura d’uomo. Utopia o realtà possibile?

Il concetto di “smart city” sta acquistando sempre maggior rilievo nel dibattito pubblico. Sono molti i progetti e gli esperimenti, più o meno arditi, che puntano a ridisegnare il volto delle città, introducendo soluzioni e strumenti hi-tech, per arginare le criticità e contribuire a una migliore qualità della vita. Uno scenario piuttosto complesso, che proviamo a esplorare.

Cosa si intende per “città intelligente”? Quali sono le sue caratteristiche e, soprattutto, i vantaggi per chi ci abita? Ecco alcuni esempi di smart city in Italia e nel mondo: modelli a cui ispirarsi per ripensare le nostre città in un’ottica di sostenibilità economica, ambientale e sociale.

Molto più di una semplice città digitale

L’espressione “smart city” nasce negli anni ’90 e per molto tempo viene utilizzata come sinonimo di digital city: fondamentalmente, un centro urbano che utilizza la tecnologia digitale per consentire ai cittadini di partecipare alle cosiddette reti civiche e di usufruire di informazioni e servizi erogati dall’Amministrazione. Nell’ultimo decennio l’aggettivo smart si è invece caricato di molteplici significati, tutti orientati a considerare l’uomo come motore e destinatario del processo di innovazione  – un processo in grado di apportare enormi benefici in termini di sostenibilità, integrazione e qualità della vita.

La smart city di oggi, nella definizione dell’Osservatorio Nazionale Smart City, è un sistema urbano integrato, capace di adattarsi ai bisogni degli utenti, che si serve degli strumenti ITC (tecnologie dell’informazione e della comunicazione) per supportare la gestione e l’erogazione dei servizi pubblici, utilizzando informazioni provenienti dai vari ambiti in tempo reale per una maggiore efficienza.  

 

Caratteristiche, soluzioni e strumenti applicativi

Secondo la  Commissione europea , per essere considerata smart una città deve sfruttare le nuove tecnologie per utilizzare al meglio le risorse e ridurre le emissioni, ma non solo. Deve sviluppare  reti di trasporto urbano sostenibili, sistemi di approvvigionamento idrico e smaltimento dei rifiuti efficaci, soluzioni per l’illuminazione e il riscaldamento più efficienti. Deve avere un’amministrazione cittadina interattiva, spazi pubblici più sicuri ed essere in grado di soddisfare le necessità di una popolazione che invecchia (si stima che, entro il 2050, gli over 60 nel mondo saranno più del 22%).

Per garantire uno sviluppo sostenibile, inoltre, la città intelligente deve creare un’economia circolare , ossia autorigenerante, “un modello di produzione e consumo  che implica condivisione, prestito, riutilizzo, riparazione, ricondizionamento e riciclo dei materiali e prodotti esistenti il più a lungo possibile”.

Nel 2019 l’ENEA ha sviluppato un modello di città del futuro basato su “risparmio energetico e idrico, sicurezza, salute e comfort abitativo delle persone, economia circolare e monitoraggio ambientale”, ma anche “governance e partecipazione alla vita collettiva”. Tra le soluzioni proposte figurano: 

– smart home, sensori non invasivi in grado di monitorare il consumo energetico, segnalare eventuali effrazioni, controllare lo stato di comfort e di salute delle persone;

– smart building, edifici dotati di impianti fotovoltaici e sistemi avanzati per la gestione di flussi energetici

– smart street, dispositivi intelligenti per monitorare i flussi di traffico, la disponibilità di parcheggi, i livelli di inquinamento acustico e la qualità dell’aria;

– piattaforme per la valutazione dei consumi negli edifici pubblici; 

– Social Urban Network per lo sviluppo di smart community, volte a favorire la partecipazione attiva deicittadini e promuovere comportamenti responsabili e sostenibili.  

Esempi di smart city nel mondo

Nella seconda edizione dello studio Smart City Strategy Index, la società di consulenza strategica Roland Berger individua Vienna come città più smart al mondo, grazie a un strategia integrata che prevede soluzioni innovative per la mobilità, l’ambiente, l’istruzione, l’assistenza sanitaria e la pubblica amministrazione. Seguono, a breve distanza, Londra e la cittadina canadese St. Albert. 

Dotata di 10 atenei, 5 politecnici e 5 università private, Vienna è una vera e propria “città della conoscenza”. Il nuovo Campus universitario della Facoltà di Economia, ad esempio, è progettato seguendo i principi della bioarchitettura e comprende 55.000 m² di superfici non edificate, liberamente accessibili. Inoltre, la rete di trasporti pubblici è tra le più efficienti al mondo: la capitale austriaca dispone di cinque linee della metropolitana, 29 linee del tram, 127 linee di autobus, oltre 1.379 km di piste ciclabili e un efficace sistema di car sharing.

Altro esempio virtuoso è Londra, che nel 2018 ha avviato il piano “Smarter London together”: un programma di innovazione, ricerca e sviluppo basato sulla promozione dell’economia digitale, che punta sulla crescita delle competenze dei professionisti e delle abilità digitali dei cittadini. Grazie all’utilizzo del 5G, il progetto si propone di integrare le reti di sensori per la qualità dell’aria, creare nuovi punti di accesso per il WiFi pubblico e stazioni di ricarica per i veicoli elettrici. 

Nel rapporto Smart Cities Understanding the Challenges, tra le città più “intelligenti” è citata anche Barcellona, che ha avuto il merito di adottare soluzioni innovative per il risparmio energetico, la connettività e la mobilità urbana. L’innovazione tecnologica ha permesso di creare nuovi posti di lavoro, di ottenere un notevole risparmio per la gestione idrica e di implementare un nuovo, efficiente sistema per la gestione dei parcheggi. Non a caso, la metropoli spagnola rientra fra le città europee con cui il Gruppo Volkswagen collabora da tempo per dar forma a una mobilità urbana davvero sostenibile.  

Milano: la città più smart d’Italia

Secondo ICity Rank , la classifica annuale elaborata da FORUM PA, sul gradino più alto del podio delle città più smart d’Italia figura Milano, seguita da Firenze e Bologna. Lo studio misura l’evoluzione delle nostre città in termini di innovazione, sostenibilità e vivibilità, basando la classifica su 6 indicatori: 

– solidità economica: capacità dei centri urbani di affrontare e gestire le trasformazioni produttive, creando opportunità di impiego e innovazioni nel sistema produttivo;

– mobilità sostenibile: capacità di ripensare la mobilità urbana attraverso forme di trasporto ecocompatibili; 

 tutela ambientale: impiego di soluzioni per garantire la difesa del suolo, la qualità dell’aria, la tutela e l’ampliamento di aree verdi, il risparmio energetico, una corretta gestione dei rifiuti e delle risorse idriche; 

– qualità sociale: capacità di migliorare la vivibilità, attraverso l’implementazione dei servizi pubblici, delle attività culturali e dei flussi turistici;

– capacità di governo: misura il grado di partecipazione dei cittadini, l’innovazione digitale nella PA, le condizioni di sicurezza e legalità; 

– trasformazione digitale: capacità di impiegare le nuove tecnologie e di servirsi di soluzioni innovative.

Milano si distingue quindi per solidità economica, mobilità sostenibile, qualità sociale e trasformazione digitale. Nel capoluogo lombardo risiede un quinto delle start up innovative, si registra una più ampia diffusione dell’imprenditorialità e un maggiore consolidamento produttivo. La città guida la graduatoria anche per offerta nel trasporto pubblico locale e diffusione del car sharing (24,3 vetture ogni 10.000 abitanti).

Bologna è prima in classifica per capacità di governo, seconda per trasformazione digitale e solidità economica, terza per tutela ambientale e sesta nel campo della mobilità sostenibile. Eccelle nella manutenzione delle infrastrutture: tra il 2014 e il 2019, la città ha preso in carico 2.700 segnalazioni, svolgendo 1.900 azioni di pronto intervento.

Prospettive per il futuro dell’Italia

Nel dicembre scorso il Consiglio Nazionale delle Ricerche (CNR) e l’Istituto Nazionale di Urbanistica (INU) hanno siglato un accordo quadro, volto a promuovere la sinergia fra le due istituzioni, creando occasioni di confronto, di sviluppo e approfondimento relativamente a tematiche di ricerca di particolare rilievo per lo sviluppo e la diffusione di nuove tecnologie di conoscenza della città, di progettazione e di pianificazione urbanistica.  

Il documento d’intesa è la naturale conseguenza del progetto strategico Urban Intelligence, presentato nel Piano Triennale di attività 2018-2020 del CNR, il quale si propone di “ampliare il concetto di Smart City con la costruzione di Gemelli Digitali”, ovvero copie virtuali degli agglomerati urbani, in grado di prevederne le evoluzioni e testare l’efficacia di soluzioni innovative. 

Sul fronte della mobilità, l’Italia guarda con favore ai trend internazionali e alle nuove logiche adottate oltreconfine: veicoli a zero emissioni sostituiranno quelli a combustibile fossile, le auto a guida autonoma trasformeranno gli spostamenti in tempo libero, l’uso avanzato dei dati cambierà il modo in cui i servizi di mobilità saranno pensati, programmati e offerti ai clienti.