“Be Kind affronta l’autismo attraverso un viaggio spirituale pieno di bellezza. Vuole essere un inno alla gentilezza” – hanno affermato Lamezia Terme. La quarta giornata del Lamezia International Film Fest diretto da Gianlorenzo Franzì si è conclusa con l’incontro con Sabrina Paravicini e Nino Monteleone che hanno presentato il film da loro diretto dal titolo Be Kind – viaggio all’interno della diversità, ricevendo anche il Premio LIGEIA nella sezione Esordi d’Autore. Un progetto nato dal desiderio della Paravicini di fare un regalo a suo figlio Nino, ma che con il tempo è diventato un vero e proprio film che racconta il viaggio da piccolo di una persona diversa all’interno della diversità, intesa non come differenza ma come ricchezza della varietà. La mamma accompagna il figlio in un percorso fisico ma soprattutto emotivo dove ogni tappa rappresenta un incontro con persone che raccontano le esperienze attraverso la condizione delle proprie storie. “Be Kind è un film che abbiamo voluto raccontare attraverso lo sguardo di Nino che all’epoca aveva 12 anni – ha affermato Sabrina Paravicini – mi piaceva l’idea di rappresentare la gentilezza intorno alla diversità perché nel nostro percorso abbiamo avuto la fortuna di incontrare tante persone gentili. Il film è nato come un’esperienza familiare perché volevo che Nino facesse una bella esperienza in piena autonomia. Giorno dopo giorno, però, diventava un film a tutti gli effetti. Da qui è nato anche il Be Kind World, un premio rivolto a tutte le professioni in cui le persone si sono distinte per gentilezza”. La Paravicini ha proseguito l’incontro parlando del suo rapporto con il figlio e di come ha affrontato l’autismo. “Nino mi ha insegnato ad essere molto più gentile di quanto lo fossi prima. Abbiamo trasformato l’autismo in un viaggio spirituale pieno di bellezza. La distanza con la diversità va assolutamente accorciata, questo è l’insegnamento del film. Siamo tutti diversi, tutti unici. Dobbiamo vedere la diversità come una risorsa, non come un problema”. L’attrice e regista ha concluso il suo discorso raccontando un divertente aneddoto che riguardava suo figlio. “Un giorno ho assistito ad una conversazione tra Nino e Roberto Saviano mentre eravamo a casa nostra. Era bello vedere mio figlio spiegare a Saviano come essere felici”. Per Nino Monteleone, invece, è stata una bella avventura. “Ci abbiamo messo sei mesi per realizzare questo progetto, lavorare con mia madre è un’esperienza unica. |
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