Il Comitato Economico e Sociale Europeo (CESE) e la Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico organizzeranno il prossimo 15 novembre un’Audizione Pubblica sul tema della Cultura e del Turismo a Paestum.
Il Presidente del CESE, Luca Jahier, ne aprirà i lavori.
Nel corso dell’Audizione, verrà anche discusso il parere d’iniziativa del CESE relativo a “Una nuova Agenda per la Cultura”
Turismo e Cultura: un binomio vincente per creare una vera identità europea
“Una
strategia europea per il turismo e la cultura in un nuovo Rinascimento
Europeo” è il tema dell’Audizione Pubblica del Comitato Economico e
Sociale Europeo (CESE), che si svolgerà venerdì 15 novembre 2019 a
Paestum (Salerno) presso il Centro Espositivo Savoy Hotel nell’ambito
della XXII edizione della Borsa Mediterranea del Turismo Archeologico.
Il CESE, organo consultivo dell’Unione Europea, che comprende
rappresentanti delle organizzazioni dei lavoratori, dei datori di lavoro
e di altri gruppi d’interesse, ha per compito fondamentale la
formulazione di pareri nei principali settori dell’attività comunitaria,
destinati alla Commissione Europea, al Consiglio dell’Unione Europea e
al Parlamento Europeo, fungendo così da ponte tra le Istituzioni
decisionali dell’UE e i cittadini dell’Unione.
L’Audizione Pubblica si inserisce nell’ambito dei lavori del CESE, che negli ultimi anni ha dedicato un’attenzione crescente al tema della cultura,
promuovendo il rilancio di una nuova strategia europea basata sul
parere d’iniziativa che sarà oggetto di discussione venerdì 15 novembre:
l’obiettivo di tale parere è quello di fornire alle Istituzioni europee
delle iniziative concrete per promuovere la cooperazione in materia di
diversità culturale, linguistica e di patrimonio culturale in Europa, e
rafforzare la competitività dei settori culturali e creativi.
“È indubbio che sia giunto il momento di ripensare il nostro modello di crescita
– dichiara il Presidente del CESE Luca Jahier – dove la cultura possa
trovare posto accanto ai pilastri più classici dello sviluppo
sostenibile, quello economico, sociale e ambientale. Per realizzare un
nuovo “Rinascimento europeo”, è necessario creare un vero e proprio
spazio europeo della cultura fondato su valori comuni, come la
solidarietà, l’uguaglianza e la giustizia sociale. L’Europa è una delle
regioni più ricche al mondo, e tra queste, in particolar modo l’Italia,
per storia, arte, cultura e tradizioni, un immenso patrimonio che da
sempre attrae milioni di turisti. Investire in azioni e politiche di
promozione del turismo europeo strettamente legato al patrimonio
culturale, significa, dunque, puntare su uno dei fattori trainanti del
nostro continente, senza dover reinventare niente ma semplicemente
valorizzando risorse già esistenti. Mi piace l’idea di un concetto ampio
di patrimonio culturale che abbracci storia, arte, antropologia,
religione, insomma un patrimonio europeo che ci accomuni, e che possa
contribuire a creare un’identità forte. Le persone visitano l’Europa, e
in particolare l’Italia, per la sua ricca cultura, la sua arte, la sua
cucina, la sua moda e per i suoi inestimabili monumenti antichi. Il
nostro continente vanta più siti proclamati Patrimonio dell’Umanità di
qualsiasi altro paese al mondo. Forse possiamo affermare che non è il
patrimonio culturale a creare un’identità europea, bensì il nostro modo
di riflettere su di esso. L’Europa, e in particolare l’Italia, infatti,
dovrebbero investire di più su misure e politiche di rilancio e
promozione del proprio settore turistico a partire dal comparto più
dinamico, quello del turismo culturale che registra ogni anno una crescita sempre più elevata, costituendo un fattore d’integrazione sociale e di sviluppo economico”.
“Paestum, dove si svolgerà l’Audizione del CESE, è un luogo emblematico –
prosegue il Presidente Jahier – una antica città che ha portato diversi
nomi, a testimonianza dei cambiamenti della storia che hanno scolpito
la sua identità. Questo rappresenta un simbolo delle nostre identità
europee, delle multiple storie che forgiano la nostra civiltà, in tutta
la sua diversità, e che ci uniscono in una cultura comune. L’Europa è
nata grazie al contributo inestimabile di mercanti, accademici,
religiosi e artisti, contributo riflesso straordinariamente nel nostro
patrimonio culturale. Abbiamo molto da imparare da Paestum, da qui
ereditiamo la saggezza dei nostri antenati che ci hanno dato la
possibilità di sperimentare e imparare dai loro errori. La nostra
identità europea non è mai stata statica, e mai dovrà esserlo se
l’Europa vuole rimanere un luogo di potenziale creativo, di democrazia e
diritti umani”.
In Europa, nel 2017, il contributo del settore turistico al PIL è
stato pari al 3,9%, e gli occupati rappresentavano il 5% della forza
lavoro complessiva. Se si tiene conto degli effetti indotti in termini
di spesa, occupazione e viaggi, si arriva al 10,3% del PIL. Il turismo
svolge una funzione di traino per numerosi settori industriali di
qualità, dall’enogastronomia al settore della moda, dall’edilizia ai
trasporti.
Il settore sta affrontando, però, una serie di grandi sfide legate in
particolare all’instabilità geopolitica e al terrorismo, ma anche alle
sfide della digitalizzazione e dell’incessante domanda di servizi sempre più sofisticati, oltre alla crescente competizione con altre destinazioni non europee, che attraggono flussi sempre più numerosi.
Di conseguenza viene da porsi una domanda: come poter salvaguardare la
magia che ci parla delle generazioni passate? Come poter preservare un
turismo che sia rispettoso del nostro patrimonio culturale, un turismo
più etico, più consapevole?
“Bisogna certamente incoraggiare la riflessione, sviluppare l’apertura
nel rispetto dei luoghi storici e dei loro cittadini affinché il nostro
ricco patrimonio culturale rimanga vivo e non diventi un mucchio di
rovine privo di significato per la storia dei luoghi e delle persone che
vi abitano. Ognuno di noi è responsabile di preservare questi luoghi e
garantirne il significato per le generazioni presenti e future. Per
avvicinarsi sempre di più a un modello di turismo sostenibile, è necessario informare e sensibilizzare il turista e anche il consumatore, avere un approccio più responsabile nelle scelte di consumo,
che possa tutelare il nostro continente, i suoi abitanti e la sua
cultura. Sicuramente un turismo responsabile ed ecosostenibile, che rispetti
l’ambiente, l’economia e la comunità locale, è la giusta strada da
intraprendere. Per arginare la crisi politica, d’identità e di governance
in atto attualmente in Europa, è opportuno ridare alla cultura europea
il ruolo di trasmissione di valori identitari attraverso il
rafforzamento di percorsi formativi. L’apertura e la diversità della nostra identità
possono essere comprese tramite il nostro patrimonio culturale che
rappresenta il “collante dei popoli europei”. È per questo motivo che
raccomando che il nostro patrimonio venga fatto conoscere e la storia
sia insegnata a tutti i cittadini d’Europa” conclude il Presidente
Jahier.
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