
L’efficienza del sistema idrico è uno dei tanti nodi irrisolti italiani. Il Rapporto ASviS 2019 evidenzia che nel corso dell’ultimo anno sul Goal 6 “Acqua pulita e servizi igienico-sanitari” non sono state adottate misure efficaci per diminuire la dispersione d’acqua. Dopo un breve periodo positivo, dal 2014 è tornato a crescere il numero di famiglie che lamentano irregolarità nella gestione della risorsa.
Nel corso del 2017 l’Umbria, il Lazio e la Basilicata sono le regioni dove si è registrata la variazione più drastica per irregolarità nell’erogazione del servizio e inefficienza della rete di distribuzione dell’acqua potabile. Restano però Calabria e Sicilia quelle con la situazione più critica: la quota di famiglie che denuncia irregolarità è pari al 36% in entrambe le regioni, lontane dalla media nazionale che si attesta al 10%.
Si registrano dati altalenanti per quanto riguarda il Goal 14 “Vita sott’acqua”. Il miglioramento fino al 2015 è infatti seguito da un significativo peggioramento nel 2016 e nel 2017 causato dal sovrasfruttamento delle risorse ittiche, che tocca quota 83% rispetto a una media europea del 42%.
Negli ultimi 12 mesi il nostro Paese ha adottato la Direttiva Ue 2019/904 per lariduzione dell’incidenza di determinati prodotti di plastica sull’ambiente e la Direttiva Ue 2019/883 che ha l’obiettivo di proteggere l’ambiente marino dagli effetti negativi degli scarichi dei rifiuti delle navi.
Il prossimo anno rappresenta un’occasione unica per avanzare proposte operative e concrete per definire la nuova strategia 2020-2030 destinata a fermare la perdita di biodiversità nel mondo. Sul Goal 15 “Vita sulla terra” il Rapporto ASviS evidenzia un netto peggioramento della situazione italiana relativa all’ambiente naturale, soprattutto a causa dell’eccessivo consumo di suoloe della frammentazione del territorio.
Riguardo al consumo di suolo, durante il periodo 2010-2017, si è assistito a un andamento significativamente negativo per tutte le regioni italiane. Il Nord Italia è l’area che presenta la situazione più critica, con un indice di copertura del suolo pari al 9,3%, rispetto a una media nazionale del 7,6%, e un indice di frammentarietà pari al 43,4%, contro il 38,4% dell’Italia (Veneto e Lombardia presentano la condizione più problematica).
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